di Amalia Di Carlo
Più di 12.000 cause pendenti e 100 pareri l’anno: il lavoro legale in ANAS è impegnativo ma Claudia Ricchetti, che ne è responsabile, sta attuando in azienda una vera e propria rivoluzione dei meccanismi
Domanda: Avvocato Ricchetti, a ottobre 2015 è stata nominata Responsabile della Direzione Legale e Societaria di ANAS, lasciando il ruolo di Senior Vice President e General Counsel for International and Italy Regions di IGT. Due aziende molto diverse: in che modo è cambiato il suo lavoro? E cosa è riuscita a portare in ANAS della precedente esperienza?
Risposta: Due lavori molto diversi, è vero. In IGT ero una counsel, ma soprattutto una manager. Il mio valore aggiunto era costituito da una visione d'insieme legale sui problemi di business, ma non svolgevo il ruolo dell’avvocato. In ANAS ho ricominciato anche a ‘fare l’avvocato’, nel senso tradizionale del termine: atti e udienze, oltre al ruolo di manager. Il lavoro in ANAS è bellissimo, difficilmente si riesce a coniugare queste due differenti anime; forse nei grandi studi, ma non nelle aziende private. ‘However’, come dicono gli americani, l’esperienza maturata in IGT in termini di capacità manageriale, visione strategica, valutazione di tutte le opportunità e le minacce, gestione di risorse diverse in termini culturali e di competenze, è stata fondamentale: senza, svolgere i miei attuali compiti sarebbe stato quasi impossibile.