a cura di Amalia De Carlo
Se ne discute tanto, ma le giovani imprese italiane stentano ancora a reperire le risorse economiche che occorrerebbero: secondo un recente studio dell’Università Bocconi, gli investitori di private equity e venture capital partecipavano a fine 2014 in solo una startup su venti
L'Università Bocconi di Milano ha presentato i risultati di un’indagine condotta su oltre tremila nuove aziende giovanili (le cosiddette “startup”) risultate iscritte al Registro delle Imprese entro il 2014. L’analisi è stata curata dai ricercatori Carmelo Cennamo e Umberto Fasano, che hanno anche verificato i dati di bilancio delle aziende innovative reperite in base a quanto riportato da AIDA (Analisi Informatizzata Delle Aziende).
Risultati? Senz’altro interessanti, anche se ancora poco incoraggianti. Lo studio ha evidenziato che solo il cinque per cento delle startup italiane risulta partecipato da investitori esterni in operazioni di private equity ovvero venture capital, e che in meno di una startup su tre vi è un’altra società fra i detentori di capitale sociale.